La forza della categoria

 

Il 27 maggio a Padova l’assemblea Provinciale è stato un momento “forte”.

Qualche giorno prima ci si era trovati nell’assemblea provinciale dell’Ordine a condividere e confermare la forte unità della categoria, a costatare che non è necessario cercare le diversità di pensiero interne per contrapporle, ma è nostra forza unirle per lottare insieme nella difesa dagli attacchi esterni o da egoistici interessi.

Chiediamo ad Emilia Bettella di trasmetterci le sensazioni vissute nella giornata di categoria.

“Ogni assemblea è momento di verifica ed opportunità di confronto coinvolgente e momento propositivo, necessario impulso alla nostra categoria. Credo sia giusto viverle come occasioni per esprimere il nostro sentire assieme ad altre persone che percorrono la stessa nostra strada e che condividono le nostre esperienze.

E sicuramente il 27 maggio 2011 abbiamo avuto la conferma di quanto la categoria è parte di noi stessi, di come ognuno di noi può, senza paura alcuna, esprimere il proprio pensiero.  Abbiamo capito che è possibile sperare che i nostri obbiettivi si avverino e ci rendano uniti nel perseguirli. E la realtà che viviamo, colma di tensione e sacrifici, non è unica ma viene moltiplicata per tanti e tanti professionisti quanti siamo.

Grazie in particolare al Presidente Braggion e ai colleghi del Consiglio provinciale che con lungimiranza hanno portato una ventata di consapevolezza. Infatti ogni anclista può dare il proprio contributo a prescindere dagli incarichi o dalle nomine: chiunque abbia qualcosa da dire è ascoltato e diventa parte integrante di questo sindacato, dove il motto è chi ha qualcosa da dire si faccia avanti.

E, per meglio riassumere l’essenza  e il cuore del sindacato riporto uno stralcio dell’intenso discorso del collega Braggion.

. . . sono queste le ragioni per cui è imperativo continuare a valorizzare sempre più le nostre peculiari e preziose specificità. Ma per farlo dobbiamo TUTTI costantemente impegnarci nel vivere appieno la vita associativa, ci dobbiamo aprire e confrontare con le idee, con le iniziative, con i suggerimenti. Cedere alla logica del “bunker“ significa impedirci di condividere il nostro sapere, le esperienze ed anche le nostre paure. Significa perdere la grandiosa opportunità di conoscerci, di apprezzarci, di arricchirci l’uno dell’altro e di FARE CATEGORIA. . .

Grazie, Presidente e colleghi,  per farmi vivere questa primavera di speranza, che avevo abbandonato da molto tempo”.

durante l'assemblea